Prilep
Lo spirito dell’insubordinazione di Prilep è ispirazione per il coraggio e salvaguardia della dignità, della cultura e della tradizione macedoni.
Prilep si trova nella parte dell’est del Campo di Prilep che fa parte della Vallata di Pelagonija. È collocato tra le Torri di Marko al nord e la Montagna Selechka al sud. Ha una posizione geografica e del traffico molto favorevole. A Prilep si incrociano più vie, tramite cui la parte dell’ovest della Repubblica di Macedonia cominica con il Povardarie e la Macedonia dell’est, anche attraverso la città passa la ferrovia che collega Bitola con Veles e Skopje.
Come zona fortificata e punto militare importante viene menzionato dal periodo di Samuil. All’inizio del secolo XI (1018) l’imperatore bizantino Basilio II diede il nome Prilapon. La città fu chiamata anche Prilapos e Prilepon.
Nel 1366 diventò la capitale del prete della parrocchia di Dushan, Volkashin. Dopo la sua morte nella battaglia di Marica, la città rimase sotto la governanza di suo figlio Krali Marko (Re Marco). Secondo lui sono nominate le torri sopra Varosh al nord della città.
Nel 1394 Prilep cadde sotto il dominio ottomano. I turchi, non volendosi mescolare con la popolazione ortodossa, alzarono una nuova città nella pianura vicino alla via che va a Bitola, sul posto dove oggi si trova Prilep. Il Prilep del Medio Evo indebolisce e si riduce all’odierno quartiere di Varosh. Oggi, invece, Prilep e Varosh fanno parte di un unico insediamento.
Nel periodo del dominio turco, Prilep viene spesso menzionato come un insediamento più grande con un grande bazar e nel XIX secolo qui ebbe luogo una grande fiera, nota in gran parte della Penisola Balcanica.
Dopo la Seconda guerra mondiale la città si sviluppò in modo intensivo. Con le nuove funzioni amministrativo-politiche, economiche, culturali-educative ed altre, Prilep diventa centro commerciale potente e punto di accoglimento degli abitanti dei paesi della zona.
Il numero degli abitanti di Prilep dopo la Seconda guerra mondiale cresce continuamente (da 24 816 abitanti nel 1948, 39 611 nel 1961, 63 639 nel 1981 fino a oltre 70 000 abitanti nel 2002).
Prilep rappresenta il centro di produzione di tabacco più sviluppato nel Paese, con partecipazione di più di 25%. Prilep ed i suoi dintorni si caratterizza con esplotazione sviluppata di marmo e produzione di diversi prodotti di marmo. Qui esistono anche l’industria di metalli, industria alimentare, elettronica e tessile.
Prilep è una delle più grandi città nella Repubblica di Macedonia e rappresenta un centro amministrativo, culturale-educativo, sanitario e commerciale importante di significato regionale. Comprende una zona di più di 200 municipalità della zona di Prilep e la regione più ampia.
Le Torri di Marko
la fortezza è una delle cinque più forti e incontestabili nei Balcani
La fortezza diventò e si sviluppo dal IV secolo a.C. al XIV secolo d.C., vicino al Prilep odierno, su una parte della Montagna Babuna. Nei tempi antichi, tramite la Vallata di Pelagonija trascorrevano vie importanti che collegavano il Mar Adriatico ed il Mar Egeo. Un ramo di Via Militaris (Singidunum-Costantinopolis) attraversava Prilep ed in continuazione si collegava a Via Egnatia (Durachium-Amfipolis). Fu fortezza del re Marko e, grazie alla fortezza, la Prilep medievale fu famosa ai Balcani per il suo dominante sistema di difesa. La città medievale Torri di Marko nel 1953 fu proclamata monumento della cultura ed oggi rappresenta simbolo della città. Subito sotto le Torri di Marko si trova il monastero S. Arhangel Mihail.
Il Monastero s. Arhangel Mihail Varosh (XII secolo)
nel monastero si trova uno scritto slavo dal 996 che il secondo maggiore testo cirilico trovato in Macedonia
Il monastero risale al XII secolo e vi ci sono tracce degli affreschi di quel periodo raffiguranti faccie di arcipreti, ritratti di imperatori ed alcuni santi nel prothesis e nel diocanato. È salvato anche il ritratto del fondatore, il monaco Jovan. Gli ospizi del monastero sono costruiti nel XIX secolo come espressione dell’architettura urbana macedone di quel periodo. Lo scritto slavo in cirilico del 996 è secondo di maggioranza, perché il testo cirilico più vecchio è stato trocato a Prespa, sulla pietra tombale dei genitori dello zar Samuil del 993.
La chiesa del monastero è mononavale, con porticato aperto e campanile. Nel cortile del monastero c’è una fonte, famosa per l’acqua curativa, dedicata a Madonna che viene visitata soprattutto durante la festa Venerdì dell’est (Balaklija), il primo venerdì dopo Pasqua. Oggi nel monastero ci sono dei monaci che ci vivono.
Chiesa S. Annunciazione (sv. Blagoveshtenie) – Chiesa vecchia (1838)
il permesso di costruzione della chiesa fu approvato dal sultano al benefattore di Prilep Risto Damjanovikj
La chiesa è stata costruita grazie ai fondi degli artigiani e dei commercianti cone basilica trenavale con tre apsidi semisferiche e gallerie. Dagli affreschi si può menzionare la rappresentazione sopra l’entrata centrale all’ovest Dio Gesù Cristo Giudice retto con tre apostoli, poi gli affreschi di S. Gjorgjija, S. Nikola, SS. Cirillo e Metodio.
La chiesa ha una bellissima iconostasi, lungo 17 metri, con motivi della flora e della fauna. È un’opera d’arte di Dimitrie Stanishev, cognato del famoso intagliatore macedone Petre Filipovski – Garkata. Suoi lavori sono anche la sedia dell’arcivescovo, la sedia onorifica di hadji Risto Damjanovikj ed il pulpito.
Monastero Assunzione di Madonna Treskavec (Uspenie na Persveta Bogorodica) (XIII secolo)
dal monastero si vedono le città Prilep, Bitola e Krushevo e tutto la Vallata di Pelagonija
Nello scritto dell’entrata è scritto che il monastero risale al XIII secolo. Fu rovinato e ricostruito più volte e la ricostruzione più importante è quella del XIV secolo. È collocato sotto Zlatovrv, dieci kilometri da Prilep. La chiesa è mononavale con cupolla centrale mentre l’abside dell’altare è trilaterale. Al lato del sud e quello del nord ci sono cappelle mentre all’ovest si trova il sagrato con due torri a cupola. Gli affreschi sono del XIV e del XV secolo. Sono rappresentati molti santi in altezza naturale e scene delle feste della chiesa e temi evangelici. Sono salvati anche la cucina e la sala da pranzo del XIV secolo. Nel periodo passato il monastero rappresentava un monumento culturale e storico mentre oggi ci vivono dei monaci. C’è un sentiero montuoso che va verso il monastero tra rocce ed erbe basse che rappresenta una sfida per i turisti ed gli alpinisti.
Monastero S. Trasfigurazione (Preobrazenie) Zrze (XIV secolo)
elevato su roccia, il monastero è un legame archittetonico meraviglioso della natura e dell’arte
Circondato da bosco di quercia e con un panorama aperto verso la pianura, il monastero nella campagna di Zrze si trova nella parte del nord di Pelagonija, a 1000 metri sopra il mare, ai piedi di Dautica. È allontanato circa 30 kilometri da Prilep. Una volta si allargava ad una superficie di 7000 m2, molto più grande di quella di oggi. Il complesso del monastero è composto dalla chiesa S. Trasfigurazione (la parte più vecchia del complesso che probabilmente data dal XIV secolo), il tempio SS. Petar e Pavle dal XVII secolo, il campanile, gli ospizi dei monaci, l’edificio economico ed altri edifici aggiuntivi. Gli affreschi datano dal XIV e XVI secolo е dal XIX, anche se con qualità minore, si distingue un ritratto di pastore in abbigliamento tradizionale. Perciò porta il nome chiesa del pastore. Secondo le ricerche archeologiche più recenti, l’inizio del monachesimo a Zrze data dal IX secolo. Da quel periodo è stato trovato un insediamento di monaci composta di celle di digiuno scavati nella roccia di calce del complesso.
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