Kichevo

 

 

KICHEVO

La crocevia di quattro strade

Kichevo si trova nella parte centrale della vallata di Kichevo. Ha una posizione geografica e del traffico favorevole e rappresenta un incrocio significativo per quattro strade: al nord tramite la piega Straza verso Gostivar, Tetovo e Skopje, al sud tramite Preseka verso Ocrida e Struga, a sud-est verso Demir Hisar e Bitola ed al est tramite il valle del fiume Treska verso Makedonski Brod e da lì tramite Barbars verso Prilep. Con la ferrovia, tramite Gostivar e Tetovo, si collega con Skopje.

Dal punto di vista storico, per la prima volta si menzionò all’inizio del XI secolo (1018) in un atto costitutivo dell’imperatore Vasilie II sotto il nome di Kicavis. Nel Medio Evo fu un centro militare importante. Verso la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo cominciò a svilupparsi come un posto commerciale-artigiano. Nel XVIII Kichevo fu sede di kaza. La costruzione della via Skopje-Kichevo-Ocrida nel 1919 contribuì nel rafforzamento della sua funzione commerciale-artigiana.

Verso la fine del XIX secolo e nell’inizio del XX secolo la città aveva circa 5000 abitanti e dopo le Guerre balcaniche il numero declinò a 1000 abitanti. Dopo la Seconda guerra mondiale, il numero degli abitanti di Kichevo crebbe in continuazione. Nel 1948 aveva 7280 abitanti, nel 1961 – 10324, nel 1981 – 22479 abitanti, nel 1994 27543 abitanti, mentre nel 2002 aveva circa 30000 abitanti. Una crescita evidentemente più grande si nota dal 1961 al 1981, quando il numero di abitanti si raddoppiò.

Nell’economia dominano l’industria mineraria e l’industria. Molto importanti per lo sviluppo economico di Kichevo sono scavi di ferro e non metalli  nei dintorni della città e la costruzione della ferrovia Skopje-Kichevo nel 1952, quando Kichevo diventa una stazione di carico importante della Macedonia occidentale.

 

 

History and Culture

 

Fortezza Kitino Kale

Kitino Kale si chiama un altopiano specifico vicino a Kichevo. In alcuni periodi lì esisteva l’insediamento principale, con due file di fortezze solide ed alcune torri. Esiste ancora una delle torri dove furono trovate monete dal tempo di Alessandro Magno e Giustiniano. La leggenda popolare dice che nel palazzo del Kale viveva Kita, una delle sorelle di Krali Marko, il cui nome porta oggi la fortezza. Nel 1741 in una parte della fortezza fu costruito l’orologio della città che all’ordine delle autorità serbi fu demolito nel 1938. Nel XIX secolo nella fortezza vivevano autorità e governatori turchi. Dall’altopiano della fortezza oggi è rimasta solo la base. L’altro è relativamente salvaguardato e si trova sotto terra. Nel 1968 su Kitino Kale fu costruito l’ossario memoriale dei guerrieri della Seconda guerra mondiale. In quel periodo la fortezza diventò di nuovo centro della città. Oggi rappresenta una località archeologica e tutto il sito è un parco e rappresenta un posto piacevole di ricreazione e socializzazione durante il giorno e di feste notturne. La fortezza è l’edificio principale di interesse dei visitatoti di questa regione.

 

Chiesa SS. Petar e Pavle (1907) 

l’unica chiesa della città con lunga tradizione ortodossa

I primi templi ortodossi di Kichevo sono menzionati nel V e nel VI secolo. Nel passato a Kichevo c’erano tre chiese che furono devastati durante il governo turco. La chiesa SS. Petar e Pavle fu costruita sul fondamenta di edificio più antico del 1907, e fu consacrata nel 1917. Nel 1943 fu riempita con campanile e oggi si ricostruisce e si aggiorna con altri edifici aggiuntivi: battistero, sala da pranzo, biblioteca eclesiastica. Con la parte esteriore e quella interiore si rispecchia l’unità e la monumentalità architettoniche della chiesa.

 

 

 
 

Monastero Assunzione di Madonna – Prechista (XIV secolo)

 

tempio sacro di due religioni: la chiesa del monastero è così fatta che sotto lo stesso tetto, accanto a quelli ortodossi, ci sono anche ornamenti musulmani

Il monastero è dedicato all’Assunzione ed il suo nome generale è Prechista (dalla festa religiosa La Presentazione della Madonna nel tempio). Fu costruito nel 1316. Si trova vicino a Kichevo, sulla montagna Cocan, all’altitudine di 920 metri. Una volta si chiamava monastero di Krnino, dal nome della campagna Krnino che esisteva  nella sua vicinanza fino al XIX secolo. Oggi è un monastero femminile.

Nel 1558 il monastero fu bruciato interamente ed i monaci riuscirono a salvare qualche galleria sotterranea. Il monastero aveva il sigillo del 1763. Nel 1848 furono bruciati tutti i libri del monastero che in quel periodo vi c’erano sull’ordine del vescovo greco a Debar Meletij. Oltre a ciò, la predica continuò a essere in lingua slava.

La chiesa di oggi data dal 1850. Sul nuovo tempio meraviglioso lavoravano i maestri miak dal gruppo di Dicho Zografot che finì l’altare, mentre suo figlio Avram, una trentina di anni dopo, finì con la lavorazione degli affreschi che sono bellissimi. Con la sua bellezza spiccano l’iconostasi meraviglioso e i libri eclesiastici, tra cui I quattro vangeli dal XIV secolo ed il Salterio del XV secolo. Nella chiesa si trova una fonte d’acqua santa dedicata alla Madonna.

In questo monastero il 2 agosto 2012 MPC-OA canonizza i primi santi, tre monaci-martiri del XVI secolo.

 

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